I laboratori di soft skills offerti dalla Scuola del Fare ad alcuni suoi studenti fanno parte di un progetto, Teen Not Neet, realizzato in partnership con altre 2 scuole di formazione professionale anche quest’anno è stato accolto da giovani di realtà differenti con grande entusiasmo.

Il progetto Teen Not Neet coinvolge 3 centri di formazione professionale che si rivolgono ad adolescenti con fragilità che provengono da contesti sociali in cui è difficile assimilare competenze relazionali forti. Competenze sempre più richieste dal mondo delle aziende e senza le quali si rischia di vanificare tutti gli sforzi messi in campo dagli istituti per l’inserimento dei ragazzi.

Competenze critiche in una fase di transizione

Adolescenza e preadolescenza sono spesso definite come le età dell’incertezza: è durante questi periodi che i giovani iniziano a dare forma alle loro vite, strutturandosi come individui autonomi e imparando ad inserirsi armonicamente in una collettività.

Il progetto Teen Not Neet coinvolge 3 centri di formazione professionale (Scuola del Fare, Cometa Formazione e Patronato San Vincenzo) che si rivolgono ad adolescenti con fragilità che provengono da contesti sociali in cui è difficile assimilare competenze relazionali forti. Competenze sempre più richieste dal mondo delle aziende e senza le quali si rischia di vanificare tutti gli sforzi messi in campo dagli istituti per l’inserimento dei ragazzi.

Le competenze allenate

L’obiettivo del progetto è quello di migliorare le competenze trasversali di 15 studenti (5 per ogni centro di formazione professionale) inseriti al 2° anno di corso, per permettere loro di essere pronti ad affrontare il mondo del lavoro e la vita.

Nello specifico i laboratori di soft skills vogliono fornire ai ragazzi partecipanti:

  • la capacità di parlare in pubblico e sapersi raccontare;
  • un approccio propositivo e creativo nell’affrontare i problemi e nel cercare le soluzioni più adatte;
  • la capacità di confrontarsi in maniera costruttiva con il gruppo (sul lavoro e nella vita);
  • la capacità di adattarsi a contesti culturali differenti.

I laboratori

Il progetto prevede vari laboratori focalizzati su competenze trasversali specifiche:

  • Public speaking
  • Problem solving
  • Team work
  • Team Building
  • Realizzazione di un CV
  • Prove di colloqui di lavoro

Tutti realizzati da esperti dei vari settori che ci aiutano a dare un’impronta qualitativa molto alta al progetto.

Ciascun ente invierà 5 dei propri studenti più meritevoli del 2° anno in ciascuno dei centri identificati a rotazione. Questo permetterà ai ragazzi non solo di acquisire diverse competenze trasversali da ciascun laboratorio svolto ma anche di adattarsi a contesti culturali e di vita differenti dal proprio attraverso il viaggio, la scoperta e lo scambio con i propri coetanei. Il viaggio rappresenta infatti uno strumento educativo fondamentale nel progetto. Un mezzo con il quale stimoliamo i ragazzi a socializzare ed allargare i propri orizzonti varcando i confini del proprio contesto.

L’opportunità di uscire dal mondo ristretto, in cui i ragazzi quotidianamente vivono, agevola il confronto con modelli diversi da quelli usuali, amplia le conoscenze, stimola la curiosità innescando il cambiamento. I 15 beneficiari, una volta rientrati nelle loro scuole, avranno poi il compito di trasferire quanto appreso ai propri compagni in un’ottica di peer to peer education.