Dal 2018 Fondazione Riva sostiene l’associazione UCAPTE e la cooperativa agricola sociale Madre Terra. Le due organizzazioni vivono e funzionano in sinergia.
UCAPTE accoglie ragazzi con difficoltà, spesso minori non accompagnati, e dà loro un tetto sotto cui crescere e un camino attorno a cui condividere le proprie giornate. La cooperativa Madre Terra è pensata come il prolungamento naturale di un progetto che parte dall’accoglienza ma vuole arrivare all’autonomia: offre infatti un lavoro ai ragazzi che possono crescere lavorando la terra e raccogliendo i suoi frutti.
Una Casa Anche Per Te, un progetto di accoglienza
UCAPTE, “Una Casa Anche Per Te” Onlus, nasce nel 2000 come luogo di accoglienza per minori e persone fragili. Diventa nel tempo un modello di collaborazione tra enti ecclesiastici e civili, mettendosi in collaborazione con Fondazione Casa della Carità, voluta a Milano dal Cardinal Martini, e poi Caritas Ambrosiana.
Una Casa Anche Per Te Onlus si occupa principalmente di accoglienza di minori e sostiene famiglie e adulti in difficoltà ospitati nei suoi appartamenti. È inoltre impegnata nella gestione di diversi beni confiscati alla criminalità organizzata nella zona di Milano. In questi anni ha svolto infatti anche un importante lavoro di coinvolgimento e sensibilizzazione sui temi della giustizia sociale, della legalità e della cittadinanza attiva.
La cooperativa Madre Terra: dall’accoglienza all’autonomia
La cooperativa agricola sociale Madre Terra nasce più tardi, nel 2016, per dare un futuro oltre l’accoglienza ai ragazzi accolti nella casa comune. Lavoro dignitoso e rispetto della terra sono i valori che la guidano in questa sua missione.
Coltiva ad oggi 3 ettari di terreno e produce nel suo laboratorio conserve e trasformati di qualità: passate di pomodoro, verdure sott’olio, birra e miele.
Gli ortaggi sono coltivati con l’impiego di sostanze naturali, escludendo concimi, diserbanti e insetticidi così da aumentare la fertilità del terreno e tutelare la biodiversità.
L’attività di trasformazione del laboratorio permette di evitare gli sprechi assorbendo il surplus della produzione agricola dei terreni e offrendo opportunità di crescita personale, di formazione e lavoro ai più fragili. Molti di loro, ora che hanno un lavoro o quantomeno lo hanno imparato, possono iniziare a pensare con più serenità e stabilità al proprio futuro e ai propri progetti di vita personale.
I risultati, ad oggi, della sinergia
La comunità ospita attualmente 20 minori, dei quali 17 stranieri non accompagnati, e tre madri con bambino.
L’attività della cooperativa invece ha coinvolto in questi primi 5 anni:
- 16 Minori stranieri non accompagnati ospiti dei programmi di accoglienza Ucapte
- 11 Minori inviati dal tribunale ospiti dei programmi di accoglienza Ucapte
- 4 madri sole collocate in comunità mamma bambino
- 2 volontari internazionali
Uno dei ragazzi accolti in UCAPTE e che ha iniziato a lavorare nella cooperativa è stato oggi inserito a tempo pieno. Per lui è stato predisposto un tutoraggio da parte di un operatore specializzato e un percorso di formazione on the job a livello tecnico e per lo sviluppo di competenze trasversali utili alla gestione del lavoro in team, delle relazioni con consumatori e fornitori e dell’organizzazione delle azioni di produzione e distribuzione. Oggi il giovane operatore è in grado di gestire autonomamente il lavoro ordinario all’interno del laboratorio e di organizzare le attività di produzione e distribuzione.
Il sostegno della Fondazione
La fondazione ha sposato in pieno il progetto di Don Massimo Mapelli e dei suoi ragazzi: ad oggi ha contribuito all’allestimento di un primo laboratorio di trasformazione con l’acquisto di alcuni macchinari (vasca di cottura sottovuoto, vasca di pastorizzazione) e sta ora finanziando i lavori necessari all’ampliamento di un secondo laboratorio. Grazie a quest’ultimo sarà possibile diversificare la produzione, tenere il passo con l’aumento della domanda e quindi, a lungo andare, rendere la cooperativa sostenibile economicamente così da poter offrire un’opportunità di lavoro anche a nuovi ragazzi.