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La scuola per i piccoli è difficile? Non più, con i Compiti@Casa assieme ai «fratelli maggiori» universitari

di Walter Medolla

dal Corriere della sera 

Il progetto «Compiti@Casa» promosso dall’Università di Torino con diverse Fondazioni: così gli studenti universitari aiutano nello studio quelli delle secondarie di primo grado in condizioni di fragilità o disagio. Lotta alla povertà educativa grazie a una piattaforma online

Un affiancamento allo studio, una sorta di accompagnamento nel percorso di apprendimento. Così studenti universitari diventano «fratelli maggiori» di bambini delle scuole secondarie di primo grado con difficoltà di apprendimento e in situazioni di svantaggio sociale che vivono a Milano, Torino, Novara, Roma, Napoli e Palermo. È il progetto Compiti@casa, nato nel 2020 dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini e l’Università di Torino per contrastare la povertà educativa, che da quest’anno può contare anche sul sostegno di Fondazione Comunità Novarese, che si unisce a Igt e a Fondazione Alberto e Franca Riva, già partner delle precedenti edizioni.
Compiti@casa offre sostegno nell’apprendimento mediante un’attività di studio pomeridiano rivolta agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, affiancati dagli studenti dell’Università di Torino in qualità di tutor, giovani selezionati tramite un apposito bando, opportunamente formati e remunerati dall’Ateneo piemontese

«Peer education»
Le attività sono svolte a distanza utilizzando una piattaforma digitale progettata dal team della professoressa Marina Marchisio Conte, dell’Università di Torino con un rapporto tutor/alunni di 1:2 e in alcuni casi 1:1. Giovani figure di riferimento, dicevamo, che in un’ottica di peer education, non solo portano novità in termini di metodologie e contenuti, ma sono capaci di accorciare le distanze comunicative e di amplificare gli effetti del supporto a distanza, facendo leva sulla costruzione di un rapporto di fiducia e reciprocità. Negli alunni che hanno partecipato al progetto è stato riscontrato un progressivo aumento dell’autostima, della fiducia in sé e una partecipazione più attiva in classe, oltre che un miglioramento effettivo dei risultati scolastici.

Tutor e impatto positivo
«Siamo orgogliosi- spiega Antonio Riva, presidente della Fondazione Alberto e Franca Riva- di sostenere il progetto, un’iniziativa che mira a fornire un prezioso supporto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. La collaborazione tra Fondazione De Agostini, l’Università degli Studi di Torino e altri partner è fondamentale per contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’istruzione di qualità. Attraverso metodologie innovative e l’impegno di tutor universitari, Compiti@Casa offre un’opportunità concreta per migliorare l’apprendimento a distanza e curare la fragilità educativa. Siamo fiduciosi che questo progetto avrà un impatto positivo sulla vita degli studenti e delle loro famiglie e che possa essere implementato anche in altre realtà educative visti i risultati positivi raggiunti finora».

I numeri del progetto
Dal 2020 al 2024, compiti@casa ha sostenuto 920 studenti di 6 città: Novara, Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, coinvolgendo 10 istituti comprensivi, 460 tutor universitari con oltre 27.200 ore di supporto allo studio erogate. Sono 320 gli alunni coinvolti, che frequentano la classe prima e seconda della scuola secondaria di primo grado, 35 gli insegnanti interni ai 10 istituti del progetto, 160 i tutor universitari e 9.600 le ore di tutorato distribuite nelle 15 settimane che si estendono da gennaio a maggio 2024. Gli istituti scolastici, 9 in totale in quartieri particolarmente delicati di queste città, diventano soggetti attivi segnalando i ragazzi in difficoltà attraverso i docenti che, a loro volta, vengono coinvolti in un percorso di formazione e di verifica dell’iniziativa. Anche le famiglie partecipano, attraverso la sottoscrizione di un patto formativo con la scuola di appartenenza, la Fondazione De Agostini e l’Università di Torino.