Progetti, Scuola del Fare

Al via i laboratori del progetto “Invece leggo”, protagonisti i ragazzi della Scuola del Fare e il carcere di San Vittore

Come avvicinare i giovani alla lettura? Trasformando quest’ultima in un’esperienza di vita e facendo emergere il significato di un testo dal confronto con altre persone. È questo il senso dei laboratori dell’iniziativa “Invece leggo”, finanziata dal Centro per il Libro e la Lettura, che vede tra i suoi protagonisti i ragazzi della Scuola del Fare e il carcere di San Vittore.

Un breve testo, tanti significati da esplodere

Per costruire un ponte tra due realtà lontane e creare uno spazio di dialogo è stato scelto il libro La Zuppa di Sasso, un testo apparentemente semplice, scritto per bambini, ma che può essere letto e interpretato su più livelli. Racconta la storia di un lupo, figura spaventosa e simbolo del predatore, che cerca ospitalità in casa di una gallina e di altri animali domestici. Gli animali sono dapprima sospettosi di fronte all’estraneo ma con il passare del tempo imparano ad apprezzarne la compagnia e si scoprono tutti uniti intorno a un tavolo proprio grazie a lui.

Durante il primo incontro, svoltosi online tra gli studenti della Scuola del Fare e un gruppo di detenuti del carcere di San Vittore, è stato letto il testo e dato spazio a diverse attività per farne emergere i temi di fondo: paura e coraggio, fiducia e sospetto, errori e seconde possibilità. Al termine di questo momento di brainstorming entrambi i gruppi hanno poi preso carta e penna e lasciato andare i pensieri: cosa succederebbe se alla mia porta bussasse uno straniero? Cosa farei?

Un percorso condiviso preludio di un incontro

Dopo questo primo incontro conoscitivo online, i due gruppi lavoreranno ora separatamente sui temi emersi. I rispettivi educatori proporranno loro canzoni, video, libri per andare a indagare più a fondo quanto solo abbozzato in questa occasione. Tutto ciò che di bello e di brutto verrà prodotto verrà inviato e condiviso con l’altro gruppo in un vero e proprio scambio epistolare.

Questa lenta opera di preparazione a distanza di un terreno di scambio comune ha un solo scopo: creare le premesse per un incontro dal vivo tra i due gruppi che si terrà nel mese di novembre. Quello che oggi è un’accozzaglia di estranei di cui sospettare potrà in futuro così essere un gruppo di persone da cui imparare e a cui dare fiducia.